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Acerca de


Lasciate che vi racconti...
Negli anni le mie opere hanno raccolto diverse lusinghiere recensioni da noti critici professionisti del settore, e noti personaggi del mondo della cultura, ma lasciate che in maniera più semplice io mi racconti...
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Sono Teorema Fornasari, un "nom de plume" che mi ha accompagnata fin dagli anni '90, a seguito di un'intervista a un noto programma televisivo (il Maurizio Costanzo Show), dove dichiarai: "Quando avrò risolto il mio teorema, avrò messo fine alla mia missione di artista". Nel frattempo, rimango connessa all'universo, con ogni ricettore attento.
Ho iniziato a esprimermi attraverso le immagini sin da piccola, molto piccola. Era un modo per mitigare i segni di un lacerante dolore, contro cui trovare strumenti per difendermi da sola non era facile. Così, i disegni presero il posto delle parole. È così che "mamma arte" mi è venuta in soccorso, inconsapevole che sarebbe diventata per me un’Artista, una ragione e una missione di vita. Non potrò mai dimenticare ciò che ha fatto di me l'Artista che sono oggi.
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Pensate che la mia prima mostra pubblica risale al 1986.
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Mi esprimo artisticamente dal lontano 1984 e ho ottenuto quanto di meglio potessi desiderare dalla mia espressione artistica, sia in termini personali che professionali. Ho sperimentato diverse tecniche e discipline artistiche e, senza accorgermene, anno dopo anno, le mie opere sono state sempre più apprezzate, meritando riconoscimenti internazionali. Sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche, e ho maturato una stima che porto come una medaglia sul petto, per essere sempre stata coerente nei miei messaggi artistici, senza mai cadere a compromessi di marketing o inseguire correnti effimere. Ho al mio attivo più di 130 mostre, di cui 90 personali. Le mie opere sono state ospitate in importanti edizioni artistiche e in prestigiosi eventi. Ma sono un'artista libera da ogni preconfezionamento, e per questa ragione non esito a ricordare la mia citazione: "L'Arte mi ha resa schiava della mia libertà". Ritengo che un artista che desideri trasformare la propria vita in un'opera d'arte debba necessariamente distaccarsi dal conformismo, mantenendo una libertà affinché le sue opere possano essere "pure" e incontaminate da ciò che non le appartiene.
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Nonostante tutti mi definiscano tale, non riesco a riconoscermi nell'appellativo di "Artista". Preferisco descrivermi come "Modificatrice di Linguaggio", poiché, se è vero che l'arte è comunicazione, non è solo un filo conduttore che unisce un corpo a un altro, ma un incontro più profondo: un’anima creatrice che incontra l'anima del fruitore. È un'anima che incontra un'altra anima, e scatta la magia che le unisce attraverso l'opera, unica testimone di questa connessione. L'universo dell'artista abbraccia quello del fruitore, e insieme incontrano un mondo che non appartiene né all'uno né all'altro. È una magia preziosa, non contaminata dalla ragione, indescrivibile emozione di una segreta affinità tra l'opera e il suo fruitore. Forse sono messaggi che arrivano dalle Pleiadi, come mi ricordano spesso... ma solo il futuro potrà svelarlo. Di certo, l'arte è una magia della quale a noi umani è stato rivelato ancora poco. Per questo motivo, credo sia necessaria molta umiltà quando si parla di arte, in quanto ritengo che l'arte sia sacra e, come tale, debba essere trattata.
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Per me, l'espressione artistica è sempre stata una connessione con il mondo, la possibilità di incontrare altre anime nel modo più discreto e riservato. Credo sempre di più che il fine del vero artista debba essere la capacità di denunciare il presente anticipando il futuro con una tecnica innovativa; diversamente, non si può essere artisti, ma solo ottimi artigiani o creativi.
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L'opera ha la parola, non l'artista. Trovo poco veritiero che un artista, pur conoscendo bene il proprio operato, debba inventare sofisticati modi per descriverlo. Ritengo più onesto che un artista lasci parlare le proprie opere; sicuramente, loro sapranno raccontarsi meglio.
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In 30 anni di lavoro artistico, ho urlato, pianto, riso e giocato... sono stata solidale e ho abbracciato il genere umano attraverso le mie opere. Per questo ho sentito il bisogno di unire la performance alla mia espressione artistica pittorica. Le mie opere non sono autoreferenziali né personali; appartengono all'universo, a ogni essere umano o a chi si riconosce nell'Umano e non nel semplice essere.
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È così che nel 2001 ho dato inizio al movimento artistico "Alien Sense". sintesi nella mia citazione " Se il mondo è vinto dalle persone senza scrupoli a tutti gli altri rimane intero universo".
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Ad oggi, nell'era contemporanea, ho dato inizio all'imperfezionismo per denunciare il tempo dell'Imperfetto. Le mie opere possono anche essere considerate articoli di arredo; tuttavia, la loro ambizione è quella di essere un arredo emotivo, un piccolo bagaglio di esperienze raccolte in questa vita. Abbiatene cura e ascoltatele... ascoltandovi. Non abbiate paura di non comprendere immediatamente; datevi il giusto tempo e si sveleranno a voi.
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Le mie opere possono anche rappresentare un investimento, destinate a chi attende di svelare il Teorema. Pertanto, abbiatene cura.
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Ho una missione: svelare il Teorema a me stessa prima che al mondo. Tuttavia, accetto la bellissima sfida che sia il mondo a rivelarmi il Teorema.
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Dallo studio del Maestro Teorema è tutto... il resto ve lo racconteranno le opere.
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Grazie,
Teorema Fornasari
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Il “Teorema” dell’Esistenza
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“L’artista è niente senza il dono, il dono è niente senza il lavoro”
Emile Zola
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Vi è un elemento certo e inequivocabile nell’arte e nelle performance di Teorema Fornasari che è l’unicità
poliedrica ed espressiva in grado di attraversare più ambiti o stili, in un mondo, quello contemporaneo,
sovente omologato, ove l’originalità a volte viene a mancare.
La “Creatura” del Teoremino, “parto artistico” di Teorema, alter ego che simboleggia un messaggio di
pace e speranza, si manifesta nelle opere con un metalinguaggio segnico innovatore; ponte di
comunicazione metafisica con altre dimensioni figurabili. Rappresenta una novità per quel che riguarda
l’arte contemporanea, se lo si paragona al “concetto” stesso di cosa sia oggi l’arte moderna e
contemporanea. Tuttavia, " Teoremino”, di cui già da molti anni se ne è sentito parlare innumerevoli volte
in vari ambiti come nelle rassegne e di cui hanno scritto vari Critici e Storici importanti, parte, per quel
che riguarda la Storia dell’Arte, da un paradigma Spazialista e si fa interprete di nuovi canoni informali.
Le opere di questa artista, in continua sperimentazione, sono un nuovo “Timeo” Platonico e decodificate
da un nuovo alfabeto cromatico astratto, dove la logica- scientifica, parlando di Wittgenstein, è da
considerarsi ingrediente integrante del suo percorso.
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Tutto ciò lo possiamo considerare come l’ossimoro
pittorico della sua arte, tra fantasia e razionalità.
Teorema, che vanta un cospicuo curriculum di mostre in
Italia e all’estero, è una artista sensibile.
Una interprete in sintonia con i tempi difficili che stiamo vivendo,
ove la Sua creatività risente di tutte le coercizioni che la vita a volte impone.
Le sue opere pertanto fanno
partecipare lo spettatore togliendolo dalla catalessi esistenziale e trasportandolo in nuovi universi
possibili con un monito di pax cosmica.
Gli artisti sono il bene più prezioso della Società contemporanea
e vanno tutelati. L’umiltà di Teorema in questa esistenza, in questo sistema solare, è pari alla Sua
continua evoluzione.
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Roberto Garbarino
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